Ovodonazione: Cos’è e come Funziona, vantaggi e Criticità

L’atto della procreazione è un evento desiderato da molti ma concesso non a tutti. Nella vita di una coppia, ad un certo punto, la possibilità di essere genitori diventa una tappa fondamentale . Quando questa possibilità viene negata per una serie di motivi che possono essere biologici o psicologici, si innescano meccanismi pericolosi e dannosi per il benessere della coppia. Esistono tecniche alternative al concepimento originale ma non sempre le percentuali di successo sono confortanti ma sopratutto spesso determinano investimenti economici spropositati e sentimenti continui di speranza, ansia e angoscia che a lungo andare diventano deleteri. In ambito medico una delle tecniche più accreditate e con il maggior numero di successi è l’ovodonazione.

Che cos’è l’ovodonazione

L’ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita che consente di diventare genitori anche quando la donna è sterile o non fertile. In questa procedura l’ovocita viene donato da un membro esterno alla coppia. L’ovocita deve essere fecondato dallo sperma del maschio e in un secondo momento, gli embrioni generati, vengono impiantati nell’utero della donna.
L’ovodonazione viene scelta come opzione di fecondazione assistita qualora nella donna siano stati riscontrati gravi anomalie genetiche, scarsa capacità riproduttiva, riserva ovarica inferiore agli standard.

La scelta della donatrice

Chi decide di essere una donatrice di ovuli deve presentare delle caratteristiche ben precise e deve sottoporsi ad uno screening molto accurato e dettagliato. L’età deve essere compresa tra i 18 e i 35 anni, deve presentare una storia clinica priva di malattie genetiche ed ereditarie, deve avere un’ottima salute psico fisica e non deve essere portatrice di patologia a trasmissione sessuale. In una scelta del genere non contano solo i fattori biologici ma anche quelli psicologici. E’ evidente che chi decide di diventare una donatrice di ovuli deve possedere un grado di empatia molto elevato e deve manifestare forti doti di solidarietà. Non è da tutti riuscire a donare i propri ovuli per consentire ad una persona che non si conosce di poter realizzare il desiderio di diventare genitore senza rimanere coinvolti emotivamente.

Una volta individuata la donatrice può avere inizio la procedura di ovodonazione. Il primo passo da fare è sottoporre la donatrice ad una stimolazione ovarica che viene attuata attraverso la somministrazioni di ormoni. Da questo momento c’è un monitoraggio più o meno costante attraverso ecografie ed altri esami che stabiliscono quando gli ovuli sono pronti per essere prelevati. Gli ovociti che vengono prelevati dalla donatrice devono essere fecondati.

Le tecniche utilizzate sono diverse in questa fase ma la fecondazione in vitro è sicuramente quella statisticamente più valida. Questo tipo di tecnica inoltre consente un incontro spontaneo tra ovocita e spermatozoo, in alternativa quest’ultimo può essere iniettato direttamente nell’ovocita. Gli embrioni ottenuti da questa unione resteranno in laboratorio per essere monitorati fino a quando la ricevente non sarà pronta ad ospitarli all’interno del proprio utero.

Vantaggi dell’ovodonazione

Chi decide di sottoporsi ad un trattamento di ovodonazione ha una percentuale molta alta di ottenere un test di gravidanza positivo. La percentuale si aggira intorno al 69% già dopo il primo tentativo. La tecnica di ovodonazione risulta essere quella più proficua se la si paragona a tutte le altre tecniche di fecondazione assistita. Questi dati sono estremamente incoraggianti se si pensa che le ricerche fatte in questo ambito sono in continua evoluzione. Test clinici stanno dimostrando che una corretta selezione dei gameti può incrementare il tasso di successo dell’ovodonazione. Maggiore è la compatibilità tra la donatrice e la ricevente, maggiore sono le probabilità che il processo di fecondazione determini la nascita di un bambino/a. L’obiettivo principale è quello di ridurre al minimo gli insuccessi che però ancora si manifestano rendendo l’ovodonazione non infallibile.

Criticità dell’ovodonazione

Una volta avviata la gravidanza ottenuta con la fecondazione assistita, questa dovrebbe procedere come un normale periodo di gestazione. In realtà non è proprio così in quanto i fattori che possono determinare un fallimento della procedura sono decisamente maggiori e anche le emozioni sperimentate da entrambi i genitori come speranza, ansia, angoscia sono amplificate.
L’insuccesso della procedura di ovodonazione può essere determinato da:

  • età anagrafica del padre oltre i 35 anni che può causare delle anomalie negli spermatozoi
  • errore medico che può inficiare la procedura se i tempi di esecuzione dei vari passaggi non vengono rispettati
  • qualità dei follicoli, infatti non sempre questi hanno quelle caratteristiche utili a creare uova da fecondare, le quali possano generare successivamente embrioni
  • età anagrafica della madre oltre i 35 anni che presenta elevati livelli di fsh con conseguente invecchiamento degli ovociti e del patrimonio genetico

Ovviamente come in tutte le tecniche non naturali esistono i pro e i contro ma bisogna anche evidenziare che nonostante i casi di insuccesso dovuti a determinati fattori, l’ovodonazione è ad oggi una delle tecniche migliori per consentire di diventare genitore a chi non riesce ad esserlo in maniera naturale.

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